Il motore di ricerca di terza generazione sta per vedere la luce.
E avrà dna italiano.
Il padre è Massimo Marchiori, il matematico padovano che nel 1997 regalò a Larry Page l'idea dalla quale poi nacque Google, cioè l'algoritmo Hyper Search.
Questa volta però tocca a lui realizzare (e monetizzare) la propria intuizione.
Con Volunia. Il motore di ricerca italiano al quale sta lavorando dal 2007 - con una segretezza degna degli sviluppatori dei gioielli di Cupertino - e che vedrà la luce grazie a un imprenditore sardo, Mariano Pireddu, che nel progetto ha investito due milioni di euro.
Con qualche settimana di ritardo (il lancio era inizialmente previsto entro dicembre) Marchiori svelerà al mondo la sua creatura.
E lo farà dall'Università di Padova, dove insegna e dove è tornato per fare ricerca dopo la sua esperienza nella Silicon Valley, reclutando nel progetto i suoi migliori studenti.
Storia al contrario di un cervello in fuga all'estero, merce rara di questi tempi.
Ma torniamo al lancio di Volunia.
L'esordio sarà in grande stile, 12 lingue e contenuti visualizzabili in tutto il mondo, per un progetto che promette di rivoluzionare il mondo dei sistemi di ricerca sul web.
"Unirà reale e virtuale", spiegava il professore padovano a chi gli chiedeva, con poco successo, anticipazioni sulla sua creatura.
"Web intelligente" e "socialità delle reti" sono le due parole chiave per uno strumento che ha l'ambizione di unire le caratteristiche di Google e quelle di Facebook.
La tecnologia che si adatta all'uomo, alla sua socialità, ai suoi bisogni.
E, proprio al quartier generale di Google, gli ingegneri attendono con grande interesse di vedere il coniglio che Marchiori estrarrà dal cilindro.
Quando inizierà la cosiddetta "fase beta", cioè il via libera all'accesso a un primo gruppo di utenti registrati (basta andare sul sito di Volunia) per la fase di test.
Articolo di Alessia Gozzi, La Nazione, domenica 5 febbraio 2012
Post
Commenti